giovedì 28 giugno 2012

La parte sbagliata dell'onda.

E' una brutta sensazione sentirsi strani è? E non strani del tipo sfigati o nerd o, non lo so, diversi. Strani nel senso di sbagliati, dalla parte sbagiata dell'onda. Così mi sono sentita quel giorno, tornando come protagonista in un posto in cui ero stata tante di quelle volte, quando ero nella parte giusta dell'onda. Quando non sapevo neanche ci fosse una parte giusta o sbagliata. Mi ricordavo ancora ogni singolo poster attaccato alle pareti, ogni frase.Mi ritornavano alla mente con la stessa facilità con cui cammino, con cui mangio, con cui respiro. Daltronde, avevo passato così tanto tempo in quel posto senza avere nulla da fare se non leggere e rileggere quei poster. E' questo quello che si fa quando si è nella parte giusta dell'onda. In quel momento,
nella parte sbagliata, non avevo tempo per leggere quei poster. Mi guardavo attorno scrutando le persone che come me erano protagoniste in quel posto, i sbagliati.E lì mi resi conto di essere nella merda. Lì realizzai di essere davvero sbagliata.Ero diventata come loro. La cosa patetica era che io ero nata dalla parte giusta dell'onda ed ero stata troppo debole, abbastanza da farmici mettere dagli altri nella parte sbagliata. La cosa più patetica ancora è che continuavo a volere bene alle persone che mi ci avevano messo su quella barca. Ma la cosa che è davvero la più patetica di tutte è che tutt'ora sono convinta di dovere un favore a quelle persone. La parte sbagliata dell'onda non è poi così sbagliata, si gode di una migliore prospettiva di un panorama che finalmente è reale.

martedì 19 giugno 2012

Quello che penso dell'argomento scuola.

Da qualche giorno nella mia scuola sono usciti i quadri, schede che sommativamente racchiudono il culo che ogni singolo studente si è fatto durante l'anno scolastico, chi più, chi meno. Per quanto riguarda la mia classe, si è alzata una nuvola di malcontento che ha investito tutti, facendo piovere fiumi e fiumi di cattiverie o soltanto verità celate, oserei dire. Delusioni, anche mie, perchè solo Dio sa quanto è importante per me. L'istruzione è la mia unica possibilità di avere un futuro migliore, migliore di quello di mia nonna, di mia madre e di mia zia. E' anche se la mia ostentata sicurezza e noncuranza possono celarla ad un occhio poco attento, la paura di sbagliare è sempre presente, sempre lì, ed è lei che ad ogni compito in classe mi fa far male quello che in realtà so, cavolate che influiscono sul voto. E' passato un po' dall'uscita dei quadri, si sono placati i "bollenti spiriti" e ora riesco a ragionare a freddo, come si dovrebbe sempre fare. La sfera logica e quella sentimentale non dovrebbero mai entrare in contatto, una cosa è com'è e come la si sente è tutt'altro. Sono arrivata alla conclusione che alla fine non conta quanto il professore pensa che noi meritiamo, è il giudizio di un estraneo che non ci conoscerà mai quanto noi conosciamo noi stessi. L'importante è quello che sai tu di valere, quello che sai di sapere, perchè non ci vuole molto a copiare ad un compito in classe e fingere di conoscere qualcosa. Ci sarà un luogo e un tempo precisi in cui si dovrà far vedere di che stoffa si è fatti e lì non basterà avere una media scolastica alta. Bisognerà dimostare di saperci fare, di avere la stoffa del vincente. Bisognerà essere tosti e volercela fare ad ogni costo. Bisognerà avere determinazione, carattere, spirito di sacrificio, ambizione. Caratteristiche che non tutti hanno o che non tutti hanno abbastanza. Ed è questo che distingue un ottimo studente da un ottimo praticante.